lunedì, Giugno 30, 2025
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Legge Sicurezza: la Cassazione fa a pezzi l’impianto della Legge liberticida che criminalizza la sofferenza sociale e reprime le lotte. Silvia Paoluzzi: “Ora spetta alla Corte Costituzionale finire l’opera”.

Il comunicato della Segretaria nazionale di Unione Inquilini:

“Che il decreto legge sicurezza contenesse gravi lesioni costituzionali si era capito da tempo e al Governo e alla maggioranza era stato detto in tutte le Audizioni da parte dell’Unione Inquilini e di tutti, dicasi tutti, i soggetti auditi. Ma il Governo e la maggioranza erano andati per la loro strada senza ascoltare. Ora è arrivata una Relazione della Corte di Cassazione, non un soggetto qualsiasi, che inchioda il Governo alle sue responsabilità rispetto ad un decreto legge che trattando materia penale, come afferma la Corte di Cassazione, non aveva nulla dei requisiti di urgenza.

Ora con la Relazione della Corte di Cassazione si svela il fatto che il decreto legge non è altro che una forma di intervento sociale di natura esclusivamente repressiva e con un sottofondo di propaganda che tende a mettere alla gogna attivisti sociali e famiglie in disagio abitativo.

In particolare con riferimento all’articolo 10 sulle occupazioni di immobili la Corte di Cassazione afferma che La nuova fattispecie affianca al concetto di occupazione quello di detenzione sine titulo, allargando il campo di rilevanza penale, volendo esemplificare, oltre alla condotta di chi entra nell’abitazione altrui e la occupi usando violenza sulle cose o sulle persone, anche a quella di chi legittimamente abbia locato l’immobile e che, successivamente, richiesto il rilascio dello stesso alla scadenza del contratto, con violenza o minaccia, si opponga alle legittime ragioni del titolare, ovvero a quella di chi abbia occupato illegittimamente un immobile, pur senza porre in essere violenza o minaccia e, in seguito, impedisca al titolare, attraverso condotte violente o minacciose, di rientrare in possesso dell’immobile. 

E’ esattamente il rilievo posto da Unione Inquilini quando abbiamo affermato che il decreto legge non riguardava solo i casi ignobili di una occupazione di una prima casa del proprietario o di un assegnatario di case popolari momentaneamente assenti, ma che il decreto legge facendo riferimento alla condizione di occupante senza titolo si riferiva anche alle famiglie con sfratto esecutivo.  Non solo la Corte di Cassazione mette alla gogna anche la questione della violenza che ritiene troppo vaga ovvero se tale nozione va riferita alla sola violenza sulle cose o anche alla violenza sulle persone.

Anche l’uso delle parole «destinato a domicilio altrui», per la Corte di Cassazione si tratta di un riferimento che meriterà certamente un approfondimento, anche perché il tipizzato concetto di domicilio non sembra essere calibrato sulla definizione espressa dall’art. 43 cod. civ., quale «luogo in cui [la persona] ha stabilito la sede principale dei suoi affari o interessi», nozione che amplierebbe troppo l’ambito di applicazione della norma incriminatrice, finendo per tutelare in via primaria esigenze di tipo non necessariamente abitativo.

Unione Inquilini su questi punti aveva proposto emendamenti e ora la nostra lotta per la abrogazione dell’articolo 10 e di tutto il decreto sicurezza si sposta sulla Corte Costituzionale alla quale chiederemo di intervenire.”

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