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Il ruggito di Sesto San Giovanni: basta con la guerra ai poveri!

MANIFESTAZIONE CITTADINA SABATO 25 MAGGIO 2024 DALLE ORE 15,00 CON PARTENZA DALLA CASA ALBERGO IN VIA FOGAGNOLO N° 29

C’è una Giunta, forse con la destra più crudele d’Italia, ossessionata dalla lotta contro gli stranieri e i poveri in generale.

C’è un sindacato, l’Unione inquilini, che non si arrende e che con tenacia lotta contro le politiche antipopolari di questa giunta e non molla la presa, riuscendo in 7 anni a far condannare 7 volte l’amministrazione comunale, e 6 volte per atti discriminatori. Un sindacato che non si è chiuso nel suo fortino ma che è riuscito ad aggregare intorno a una battaglia di civiltà, le forze sociali, le parrocchie, le forze politiche di opposizione, i centri sociali, riuscendo in più occasione a raccogliere solidarietà di personalità della cultura, come Moni Ovadia e catturare l’attenzione di giornali e televisioni.

Oggi, siamo a un nuovo capitolo di questo conflitto. Con una delibera dello scorso febbraio, la Giunta di destra ha deciso di mettere in vendita la “Casa albergo Don Mezzanotti”, ricovero per persone in difficoltà abitativa e in attesa di un alloggio popolare, inaugurata dal Cardinale Martini, ormai nel lontano 1999, con queste parole: ““Una goccia nel mare della questione abitativa, ma segno di speranza.”

Una speranza che la giunta di Sesto vuole uccidere: oltre un centinaio le persone su cui pende l’incubo di un imminente sfratto, senza soluzioni, da disperdere e deportare, considerate alla stregua di “discariche umane”.

Eppure, c’è un sindacato a Sesto, l’Unione Inquilini, che non solo resiste ma attacca e non cede alla paura.

L’avvocato dell’Unione Inquilini, Gianluigi Montalto, per tutti semplicemente Lillo, parla molto chiaro: “Nella struttura abita un anziano di 78 anni in salute il quale riferisce che, dopo anni di domande di assegnazione di una casa pubblica senza risposta, hanno proposto di trasferirsi in un ospizio e, dopo il suo rifiuto, gli hanno offerto di trasferirsi in una “camerata” in condivisione con altre persone; una madre di due figlie di 15 e 19 anni (collocata in Casa Albergo in regime di protezione dopo le violenze del marito) riferisce che l’Assistenza Sociale le ha chiesto di lasciare la Struttura per traferirsi con le figlie nel Centro per senzatetto di viale Ortless di Milano; un’altra madre sola con due minori  riferisce di avere ricevuto la proposta di un progetto di Housing Sociale che prevede il suo trasferimento in una abitazione in coabitazione con altre madri con figli; e ancora, solo per citare l’ultimo tra i tanti esempi, una madre disoccupata con la figlia invalida, poiché affetta da schizofrenia, dovrebbe lasciare la struttura senza avere ricevuto alcuna proposta alternativa”

Lillo aggiunge: “A Sesto San Giovanni l’Unione Inquilini non consentirà che si uccida la speranza. E’ stata creata una rete di alleanze mai vista: dalla Caritas, alla ACLI, fino ai Centri Sociali, a tutti i partiti di opposizione. Sabato 25, alla manifestazione che il Sindacato ha convocato, parteciperà un arcipelago di sindacati, movimenti, associazioni, partiti mai così vasto. E’ uno scandalo che, invece, di risanare la casa Albergo si decida di dismetterla; è uno scandalo che vi siano nella città di Sesto almeno 150 alloggi popolari non assegnati; è uno scandalo che si perpetui un politica feroce di aggressione contro i precari della casa, di qualsiasi nazionalità essi siano. Invece di combattere la povertà, il loro nemico sono i poveri. Unione Inquilini non vuole solo resistere a questo scempio, vuole una alternativa: assegnare le case vuote; recuperare a fini abitativi gli immobili vuoti e in disuso a Sesto.

Non spaventa la lotta. Ciò che spaventa è la cappa di omertà che sembra calata sull’informazione libera. Stanno crescendo le adesioni alla manifestazione a difesa di 100 persone a rischio sgombero ma si trova sempre più difficoltà a bucare il muro dell’informazione. Per questo il Sindacato si è rivolto direttamente ai giornalisti per venire a Sesto e raccontare la realtà dei fatti.”

La coalizione sociale si costruisce così: partendo dalle vertenze e aggregando tutte le forze disponibili a sostenerle, senza chiusure e senza preconcetti nei confronti di nessuno.

Il cuore della “Stalingrado d’Italia” batte ancora per trasformare questa strenua resistenza in una offensiva per cambiare le politiche abitative di Sesto e contribuire a cambiarle in tutta Italia.

Su Radio Onda D’Urto, intervista audio sull’iniziativa.

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